Cup3Tint3

Spesso le opere d’arte e la morte sono strettamente intrecciate le une all’altra. La realtà crudele espressa in immagini può essere sgradevole; eppure se l’energia che traspare dovesse essere riconosciuta cupa e ingiusta potrebbe non essere solo a causa di ciò che rappresenta. Dobbiamo piuttosto vederla come il tentativo di affrontare ciò che di oscuro c’è nelle nostre vite e nel mondo in cui viviamo, come un processo per mutare in comprensione le nostre incomprensioni. (Guardate il blog sul PC)

lunedì 19 aprile 2010

Chiyo-jo

harusame

yautsukushu

narumono bakari

pioggia primaverile -

proprio ora le cose

diventano splendide

Chiyo Jo (1703-1775) nacque a Matto, nell'antica provincia di Kaga (ora prefettura di Ishikawa), fu una singolare poetessa, fattasi monaca buddhista dopo la prematura morte del marito.

Fin dall’infanzia emerse la sua passione per la poesia, quasi ne respirasse l’aria; fu Kagami Shiko, discepolo di Bashō, a scoprirne il talento consigliandole di lavorare “duro” e continuare a scrivere haiku.

Nelle sue opere ha raccontato sé stessa e le sue esperienze personali, infondendo nelle parole le sensazioni e le emozioni vissute in prima persona con quel velato distacco imparato in anni di pratiche buddhiste.

Nella sua città natale è stato istituito un Museo in suo nome, il Museo Chiyo-Jo haiku, uno spazio multimediale in cui tutti, compresi i bambini, possono avvicinarsi a questa leggiadra forma artistica.