Jan van Eyck - Diptych Crucifixion (Right Detail)(1430-40)

lunedì 11 febbraio 2019

Napalm Girl Phan Thi Kim Phuc





La ‘Napalm girl’ ha vinto il premio di Dresda per il suo impegno per la pace

La “Napalm Girl”, al secolo Kim Phuc, raffigurata nella storica foto del 1972 durante la guerra del Vietnam, ha vinto un premio in Germania per il suo lavoro per la pace.
Gli organizzatori del Premio di Dresda ricordano come la 55enne, che ora vive in Canada, è stata premiata per il suo sostegno all'UNESCO, ai bambini feriti nei conflitti e per aver parlato pubblicamente contro la violenza e l'odio.
Phuc aveva 9 anni quando l'aereo del Vietnam del Sud sganciò le bombe al napalm sul suo villaggio, credendo che ospitasse truppe nemiche del Vietnam del Nord. La scena di Phuc che corre sulla strada piangendo, nuda e con le bruciature sul corpo, fu colta dalla macchina fotografica di Nick Ut, fotografo dell'Associated Press, che l'anno successivo vinse il premio Pulitzer.






L'8 giugno 1972, il fotografo Nick Ut, si trovava fuori da Trang Bang, a circa 25 miglia a nord-ovest di Saigon, quando l'aeronautica sud vietnamita erroneamente scaricava un carico di napalm sul villaggio. Mentre il fotografo vietnamita fotografava la carneficina, vide un gruppo di bambini e soldati insieme a una ragazzina nuda urlante che correva verso l'autostrada. Ut si chiese, perché non avesse i vestiti. Poi si rese conto che era stata colpita dal napalm. “Ho preso molta acqua e l'ho versata sul suo corpo”, ha detto Ut a TIME in un'intervista alla fine del 2013. “Stava urlando, ‘Sto bruciando! Troppo caldo!’”

Ut portò Kim Phuc in un ospedale, dove scoprì che non sarebbe sopravvissuta alle ustioni di terzo grado che coprivano il 30 percento del suo corpo. Così, con l'aiuto dei colleghi, la fece trasferire in una struttura americana per un trattamento che le avrebbe salvato la vita.

La foto di Ut ebbe un crudo impatto nell'opinione pubblica sottolineando che la guerra stava facendo più male che bene. Ha anche scatenato dibattiti nelle redazioni dei giornali sulla pubblicazione di una foto con nudità, spingendo molti, incluso il New York Times , a scavalcare le loro politiche. La foto divenne rapidamente una scorciatoia culturale per le atrocità della guerra del Vietnam, assieme alle foto “Burning Monk” di Malcolm Browne e alla “Saigon Execution” di Eddie Adams come immagini definitive di quel conflitto brutale.

Quando il presidente Richard Nixon si chiese se la foto fosse finta, Ut commentò: “L'orrore della guerra del Vietnam da me registrato non poteva essere contraffatto”. Nel 1973 il comitato Pulitzer gli assegnò il premio. Quello stesso anno finì il coinvolgimento dell'America nella guerra.

(parzialmente tratto da TIME)






Nel 2015 Kim Phuc è stata ammessa in un istituto specializzato in Florida per sottoporsi a vari trattamenti laser. L'attenzione si è concentrata sul recupero della pelle bruciata che copre circa il 40% della superficie corporea. Kim Phuc valuta il suo dolore quotidiano a 10 su una scala numerica che va da 0 (nessun dolore) a 10 (massimo dolore immaginabile). Il dolore cronico della spalla sinistra è il più doloroso.

Per il trattamento di cicatrici da napalm avvenute circa 45 anni prima, i dermatologi hanno usato diversi tipi di laser per migliorare la struttura della pelle e aumentare la gamma dei movimenti.

Tutti questi trattamenti hanno comportato un ammorbidimento delle cicatrici, con conseguente maggiore gamma di movimento e rigenerazione dei nervi. Kim Phuc è stata finalmente in grado di provare sensazioni, come quando suo nipote le ha stretto il braccio. Inoltre, il dolore cronico è alleviato. La loro intensità è ora valutata dal paziente a 3 (intenso).

La guerra del Vietnam è finita da molto tempo. Molti sopravvissuti, come Kim Phuc, continuano a lottare per superare le loro cicatrici fisiche ed emotive. Oggi una nuova generazione di bambini è ferita in conflitti armati in tutto il mondo. Fortunatamente, la storia di Kim Phuc ci ispira a portare speranza e guarigione a questi bambini.




da: http://corallorosso.tumblr.com/

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