"Si girò più volte in cerca di una posizione che la consegnasse al sonno.
Inutilmente.
Improvviso, il sussurro di una velata voce femminile di vecchia proveniente da un punto imprecisato della stanza bisbigliava in un inglese stentato:”E’ qui… è qui, Egle”.
Lei terrorizzata, immobile, lo sguardo che cercava inutilmente nel buio.
“Eccolo, Egle… eccolo… l’hai riavuto…” sussurrò la voce con un risolino infantile.
Lei raggelata dal panico tratteneva il respiro.
Udì qualcosa di pesante che veniva trascinato sul pavimento verso la porta. Preludio al più profondo silenzio."
: : Pupi Avati, Il nascondiglio : :
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