mercoledì 21 settembre 2011

Jean de La Fontaine - Il Cigno e il Cuoco


Nel cortil d’una grande fattoria
il bianco Cigno e il Papero
vivean coll’altre bestie in compagnia:
l’uno al piacer dell’occhio 

e a fregio dei giardini destinato,
e l’altro - dico l’oca, - allo stufato.

Dentro i fossati del castel vedevansi
andar come sul corso,
tuffandosi, guazzando a fianco a fianco,

l’uno non men dell’altro agile e bianco.

Un giorno il Cuoco, avendo alzato il gomito
un poco più del solito,
a mezzo della gola
prese il Cigno, scambiandolo col Papero,

per metterlo tagliato in cazzeruola.

L’uccel, presso a morir, mosse la voce
e pianse un suo dolcissimo lamento.
Sorpreso il Cuoco - Oh ciel! - grida, - che sento?
Questo non è un uccello che si coce.

Non sia giammai ch’io tolga la parola
a chi parla in un modo che consola -.

Chi sa bene parlar, se casca male,
trova rimedio, e questa è la morale.


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