martedì 5 dicembre 2017

Marina Cvetaeva




Scusate l’Amore
da: "Poesie 1915-1925"
: :  Marina Cvetaeva  : :

Alla povera mia fragilità
tu guardi senza dire una parola.
Tu sei di marmo, ma io canto,
tu – statua, ma io – volo.

So bene che una dolce primavera
agli occhi dell’Eterno – è un niente.
Ma sono un uccello, non te la prendere
se è leggera la legge che mi governa.



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