domenica 19 settembre 2010

Léon Spilliaert


Léon Spilliaert - Nuit (1908)
.
È giunta mezzanotte

si spengono i rumori
si spegne anche l'insegna di quell'ultimo caffè
le strade son deserte
deserte e silenziose
un ultima carrozza cigolando se ne va

il fiume scorre lento
frusciando sotto i ponti
la luna splende in cielo
dorme tutta la città
solo va un uomo in frack

ha un cilindro per cappello
due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo
la gardenia nell'occhiello
e sul candido gilet
un papillon
un papillon di seta blu

s'avvicina lentamente con incedere elegante
ha l'aspetto trasognato malinconico ed assente
e non si sa da dove vien
ne dove va
chi mai sarà
quell'uomo in frack

Bon nuit, bon nuit,
va dicendo ad ogni cosa
Bon nuit, bon nuit,
Buona notte,
ai fanali illuminati
ad un gatto innamorato
che randagio se ne va

È giunta ormai l'aurora
si spengono i fanali
si sveglia a poco a poco tutta quanta la città
la luna si è incantata sorpresa impallidita
pian piano scolorandosi nel cielo sparirà

Sbadiglia una finestra sul fiume silenzioso
e nella luce bianca galleggiando se ne van
un cilindro un fiore e un frack

galleggiando dolcemente lasciandosi cullare
se ne scende lentamente sotto i ponti verso il mare
verso il mare se ne va
chi mai sarà
chi mai sarà
quell'uomo in frack

Adieu, adieu, adieu, adieu,
ai ricordi del passato
Addio al mondo
ad un sogno mai sognato
ad un attimo d'amore che mai più
ritornerà
.
.

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