Non molti sanno che Vasco Rossi ha un padre che di nome faceva Giovanni Carlo, meglio noto come il partigiano Carlino.
Dopo l’8 settembre del 1943, Carlino, finito prigioniero nelle mani dei tedeschi all’isola d’Elba, si ritrovò a dover scegliere tra combattere al fianco dei nazisti o i campi di concentramento, che per molti voleva dire morte quasi certa.
Carlino non ci pensò su due volte, rifiutò di servire Hitler e finii per essere trasferito a Dortmund, dove trascorrerà quasi due anni ai lavori forzati, sopravvivendo nutrendosi di bucce di patate e riuscendo infine a uscirne a guerra finita, ridotto a un corpo ischeletrito di 37 chili.
Quell’uomo schivo di Zocca, che di mestiere faceva il camionista, parlò raramente e sempre malvolentieri di quella esperienza. Ma, quando nacque il suo unico figlio, decise di chiamarlo come il compagno con cui aveva condiviso quei mesi durissimi di prigionia: Vasco.
Giovanni Carlo se ne andò presto, prestissimo, nel 1979, un infarto. Ma sarà proprio quel figlio, nel frattempo diventato rockstar, molti anni dopo a celebrarlo chiedendo e ottenendo per papà Carlino la Medaglia d’onore.
Il degno finale per una storia di coraggio e resistenza comune a molti italiani e troppo spesso dimenticata.
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