Edwin Okuń - Four Strings of the Violin (1914)
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Spesso le opere d’arte e la morte sono strettamente intrecciate le une all’altra. La realtà crudele espressa in immagini può essere sgradevole; eppure se l’energia che traspare dovesse essere riconosciuta cupa e ingiusta potrebbe non essere solo a causa di ciò che rappresenta. Dobbiamo piuttosto vederla come il tentativo di affrontare ciò che di oscuro c’è nelle nostre vite e nel mondo in cui viviamo, come un processo per mutare in comprensione le nostre incomprensioni. (Guardate il blog sul PC)
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3 commenti:
Il titolo da solo vale il viaggio.
Non sono sicuro di aver capito bene. Il quadro raffigura la scena del funerale di un violinista. Pittore e massone polacco dell'Art Nouveau l'autore in questa composizione rende soggetto dell'opera un violino, unica traccia materiale del violinista morto che lo ha suonato al posto del suo cadavere. Il corteo funebre comprende quattro figure femminili in velo nero, la personificazione degli archi su cui ha suonato. Il viaggio di cui parli è quello con la V maiuscola o altro?
"Vale il viaggio" è un'espressione di certe guide turistiche, come dire "cinque stelle".
In effetti per colpa del computer avevo visto male (e capito a metà) il quadro. Grazie.
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