venerdì 16 aprile 2010

Rorschach e arte


Ci deve essere una certa soglia al di la' della quale la percezione, l'assimilazione senza coscienza dello sforzo assimilativo, diventa interpretazione.
(Hermann Rorscharch)
.
Il test di Rorschach è un reattivo proiettivo di personalità: attraverso le risposte fornite a stimoli indeterminati, quali costituiti dalle macchie, un soggetto evidenzia le caratteristiche che costituiscono la propria personalità. Attraverso lo studio di queste caratteristiche, si giunge ad una definizione delle modalità comportamentali e a una diagnosi psicologica, utile anche a fini terapeutici.È un test molto usato in ambito clinico e ovunque sia necessario esplorare le dinamiche interpersonali.
.
.
Le macchie di inchiostro del test di Rorschach e l'arte astratta: due linguaggi visivi per svelare l'inconscio, con sorprendenti analogie.
Leonardo esorta i suoi allievi a lasciar vagare lo sguardo sulle macchie di umidità delle pareti prima di dare inizio ad un'opera, Goya e Rembrandt esprimono tensioni nascoste in misteriose macchie cromatiche fine a sè stesse, Kandinskij realizza il primo acquarello astratto come un dinamico insieme di macchie colorate di predominanza blu e rossa, Jean Dubuffet elogia le "macchie casuali" che "evitano il dominio dell'oggetto", Maurice Denis riconosce nelle macchie di colore su una tela il primo elemento del dipingere con un suo valore autonomo.
Molti sono i casi in cui la macchia diventa sintomo di importanti significati non esplicitabili, elementi indistinti in cui qualunque osservatore potrebbe proiettare liberamente i propri contenuti mentali, proprio come accade con le macchie di Rorschach.
.
.

Nessun commento: