mercoledì 17 novembre 2010

Pandolfo Collenuccio


Qual peregrin nel vago errore stanco
De' lunghi e faticosi suoi viaggi
Per luoghi aspri e selvaggi
Fatto già incurvo per etate e bianco
Al dolce patrio albergo
Sospirando s'affretta in che rimembra
Le paterne ossa e la sua prima etate
Di se stesso pietate
Tenera il prende e le affannate membra
Posar disia nel loco ove già nacque
E il buon viver gli piacque
Tal io che a' peggior anni oramai vergo
In sogno in fumo in vauitate avvolto
A te mie preghe l volto
Refugio singolar che pace apporte
Allo umano viaggio o sacra Morte

da Canzone alla morte di Pandolfo Collenuccio
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