venerdì 25 febbraio 2011

25 febbraio 1922: Landru viene ghigliottinato


Sono le 6:00 del 25 febbraio 1922, Alexandre Millerand, presidente della repubblica francese, ha rifiutato la domanda di grazia e l'uomo nel cortile della prigione di St. Pierre a Versailles pone rassegnato la testa nella ghigliottina.
Muore così Henri Landru uno dei più famosi serial killer di tutti i tempi.

Per venire incontro alle necessità familiari, Henri Landru a partire del 1915 si fece passare per un vedovo, solo ed agiato, alla ricerca di donne sole e ricche da sedurre. Simulando una prosperità che non era altro che una facciata, faceva loro intravedere un probabile matrimonio ed infine le invitava a soggiornare brevemente in una villa isolata, da lui affittata, a Gambais.
Grazie alla sua eloquenza, riusciva a far firmare alle sue vittime una procura che gli permetteva di far man bassa dei loro conti bancari. Non gli restava che strangolare queste donne, e farne sparire i corpi bruciandoli nel forno della villa. Benché fosse abbastanza isolata, la casa era sufficientemente vicina alle altre abitazioni da attirare più volte l'attenzione del suo vicinato, incuriosito dall'odore pestilenziale del camino in periodi in cui il riscaldamento non era necessario. Tuttavia essendo un tipo assai discreto nel compiere i suoi crimini riuscì a restare nell'ombra.
In seguito alle denunce sporte da parte dei parenti delle vittime, Landru fu arrestato il 12 aprile 1919 in seguito a quello che appariva truffa ed appropriazione indebita. Davanti agli indizi concordanti ben presto fu accusato dell'assassinio di dieci donne e di un ragazzino che accompagnava una delle vittime.
Il processo, che fu molto popolare tra i contemporanei, si aprì il 7 novembre 1921.
Henri Landru negò sin dal principio di essere l'autore di questi crimini, ammettendo tuttavia di aver truffato le presupposte vittime. Dimostrò a più riprese un'eloquenza spesso provocatoria nei confronti della corte, esclamando per esempio "Mostratemi i cadaveri!". La cucina a legna nella quale aveva bruciato i corpi fu trasportata nell'aula del tribunale, mentre una perquisizione meticolosa del giardino della casa di Gambais rivelò frammenti di ossa umane e molti denti.
Sebbene le prove materiali fossero scarse, la giuria fu influenzata da un'agendina di Landru nella quale erano state meticolosamente registrate, con la sua grafia, le spese del viaggio di andata di ogni vittima ed in cui erano del tutto assenti le spese per il viaggio di ritorno. Egli non riuscì a dare alcuna spiegazione convincente per questa prova.
Il suo avvocato Maître de Moro-Giafferi difese con accanimento il suo cliente ma, di fronte ad una serie di testimonianze schiaccianti ed a numerosissime prove circostanziali, non poté evitare la condanna a morte del suo assistito.

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