Miroslav Filipović, frate francescano, durante la Seconda Guerra Mondiale in Jugoslavia partecipò all'assassinio dei serbi, degli ebrei e dei rom, nonché dei dissidenti croati perpetrato dal regime croato degli Ustascia, operando in particolare modo nel campo di concentramento di Jasenovac un luogo di prigionia definito - in una lettera del 24 febbraio 1943 dal Cardinale Alojzije Viktor Stepinac indirizzata al capo dello Stato Ante Pavelić - una “vergognosa macchia per lo Stato Indipendente Croato".
Per la sua crudeltà gli vennero attribuiti gli epiteti di "Il diavolo di Jasenovac” e di “Fratello Satana”.
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