Veronese, Judith with the Head of Holofernes (det.)(ca.1575-80)

giovedì 24 aprile 2025

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I turisti vi ci siedono sopra. Siamo a San Rocco, sestiere di San Polo. Qualcuno, sorridendo, magari la nota anche, ma non vede altro che il gioco del filetto. Si deve scomodare nientedimeno che René Guénon per far notare che lo stesso schema è stato ritrovato inciso anche su un muro verticale o in dimensioni talmente ridotte da impedire il suo utilizzo come base del gioco.

In numerosi luoghi in Europa, cosi come in Cina e addirittura nello Sri Lanka, si ritrova la medesima iscrizione, composta da tre quadrati concentrici, attraversati da quattro linee centrali che si fermano al quadrato interno.

Il simbolo della triplice cinta è un simbolo esoterico che rappresenta, nell'ambito di una ricerca spirituale, i tre gradi del cammino degli iniziati verso la meta finale, attraverso i tre mondi: fisico, mentale e spirituale o divino.

Dopo aver simboleggiato le tre cinte del tempio di Salomone a Gerusalemme, descritte dalla Bibbia [Re 1, 7-12], rappresenterebbe anche la Gerusalemme celeste e le sue dodici porte (tre su ogni lato), come si legge sempre nella Bibbia [Apocalisse 21 11.22]. Le quattro linee disposte a forma di croce che collegano le tre cinta, simboleggiano le vie attraverso le quali si divulga l'insegnamento.





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