Artemisia Gentileschi - Giuditta decapita Oloferne (ca.1612)

domenica 7 novembre 2021

Peli Pubici: Cespuglio O Brasiliana? L’Evoluzione Dagli Egizi A Oggi

Facendo zapping in internet mi sono imbattuto in questo articolo sul blog di cliomakeup che riporto a grandi linee.


Nel corso dei secoli non sono cambiati solo i modi di depilazione, ma anche gli stili "di acconciatura" della "zona sud".




EGIZI, GRECI E ROMANI: LA GUERRA STORICA AL PELO PUBICO





La rimozione dei peli non è una mania odierna, ma è usanza fin dall’antichità, dove la presenza di peli era considerata segno di inciviltà, oltre che di noncuranza dell’igiene personale. Soprattutto per questo motivo, si tendeva a rimuovere la maggior quantità di peli possibile, anche sul pube. Come? Gli antichi Egizi ad esempio ricorrevano a pietre pomice affilate e pinze fatte con conchiglie. Oppure a composti di oli e miele o a una pallina di resina che, passata sulle zone da depilare, rimuoveva efficacemente i peli. 

Pare però che la bellissima Cleopatra, pioniera della depilazione e che aveva una pelle liscissima, fosse anche nota per la sua chioma lunga e ben curata nelle parti intime. Sembra che la regina pettinasse e idratasse costantemente i peli pubici e ne andasse molto fiera.

Anche nell’antica Grecia era importante essere lisce ovunque e le donne rimuovevano i peli manualmente uno a uno, oppure ricorrendo a metodi estremi, come il fuoco! 

Anche gli antichi romani non ci andavano di certo leggeri e, tra dolore e pazienza, ricorrevano a delle pinze chiamate volselle con cui strappavano i peli singolarmente. Pare che utilizzassero anche composti ottenuti con pece sciolta in olio e mescolata con cere e resine. 


IL XV SECOLO E LE PARRUCCHE PUBICHE PER IL PUDORE



Tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, per evitare le piattole, dette anche pidocchi del pube, molte donne rimuovevano totalmente i peli delle parti intime e, per mantenere un po’ del pudore richiesto all’epoca, usavano… parrucche pubiche! 

Chiamate merkin, queste parrucche sono arrivate fino ai giorni nostri, ma vengono utilizzate soprattutto nel cinema per coprire le parti intime degli attori in scene di nudo o semi nudità.

A febbraio 2018, in occasione della New York Fashion Week la stilista Kaimin ha reso il merkin protagonista della sfilata, con l’obiettivo di dare un messaggio di bellezza della diversità e di accettazione del proprio corpo.




GLI ANNI ’40 E L’ APPRODO DEL RASOIO NELLA ZONA BIKINI





È il 1946 quando arriva il bikini, sgambato e femminile, che implicava però il mettere in mostra una superficie di pelle più ampia… Che fare?

Si ricorre al rasoio! Le donne iniziano a radere i peli dell’inguine ricorrendo a quello strumento fino a poco prima usato solo dagli uomini per la barba, e diffusosi in seguito tra le donne prevalentemente per i peli delle gambe. Il cespuglietto viene quindi “ripulito”, seguendo la forma del bikini.


IL CESPUGLIO ANTICONFORMISTA TRA 60s E 70s


Arriviamo ai selvaggi anni ’60 e ’70. Se le capigliature erano folte e selvagge, beh, la chioma lì sotto non era da meno! Il trend dell’epoca era un cespuglio pieno e lasciato “al naturale”.

Il pube incolto era infatti simbolo di controcultura, di non-convenzionalità, di opposizione ai paradigmi della società dominante. Insomma, anche la zona bikini era anticonformista!


IL TRIANGOLO ANNI 80 PER UN BIKINI ALLA BAYWATCH


Gli anni Ottanta vedono una “acconciatura intima” che si adegua all’outfit; i pantaloncini da ginnastica corti e attillati e i costumi da bagno sgambatissimi alla Baywatch, portano le donne a “ripulire la zona sud”, depilandola prevalentemente a triangolo e rimuovendo i peli soprattutto ai lati e nella parte più bassa dell’inguine. Un po’ come per il bikini anni ’40, ma ricorrendo molto anche alle creme depilatorie.


GLI ANNI NOVANTA E LA BRASILIANA, TOTALE E NON


Gli anni Novanta portano con loro “la tosatura”; si diffonde in quel periodo la depilazione brasiliana fully bare, quindi totale e che ancora oggi è diffusissima. In molte sembrano non volerci rinunciare, nonostante sia parecchio dolorosa.

La Brazilian Wax ha varie versioni, ma in sostanza prevede la rimozione totale (o quasi) dei peli pubici, compresi quelli delle natiche. Le più coraggiose si fanno rimuovere anche i pochi peli lasciati sulle labbra, optando per un “look total nude“.


IL 2010 E LE PARTI INTIME “PREZIOSE” CON IL VAJAZZLING



Negli anni più recenti del nuovo millennio, si arriva a dare una “botta creativa” alle parti intime, che vengono decorate con l’applicazione di cristalli e Swarovski. È il boom del cosiddetto vajazzling.

Consiste nella decorazione del monte di Venere con glitter, cristalli che vengono applicati con una colla apposita per le parti intime. La prima a farlo è stata l’attrice Jennifer Love Hewitt che lo ha reso popolare a partire dal 2010, dedicandogli anche un capitolo nel suo libro The Day I Shot Cupid: Hello, My Name Is Jennifer Love Hewitt and I’m a Love-aholic.


OGGI: LIBERTÀ DI STILE E FORMA, CON UN RITORNO DEL CESPUGLIETTO…


E oggi? Beh, continua a tenere banco la brasiliana, affiancata anche da epilazioni definitive, perché continua a esserci un latente sentimento di ripudio per il pelo che fa capolino dal bikini.

È però vero che chi non opta per il “total nude” della zona sud, ha un’ampia scelta di stili e forme a prova di costume da bagno. Qualche esempio? Un romantico cuore, una saetta o una “linea d’atterraggio”!





Sempre per questa libertà di pubic hair styling, negli ultimi anni pare esserci un ritorno al cespuglietto. Curato e idratato, ma folto. Un revival dello stile hippie? Forse. Una saturazione del dolore e dello stress da ceretta? Può darsi.



Già nel 2014 American Apparel proponeva una vetrina provocatoria in cui i manichini avevano il “cespuglio”, dichiarandosi favorevole a una bellezza naturale.


Sono diverse le star che dichiarano di preferire un ritorno al cespuglio anni 70. Già nel 2016 Emma Watson aveva affermato in un’intervista che a suo avviso il pube folto è bello, dichiarando di trattare il suo con un olio particolare: il Fur Oil, pensato appositamente per i peli della zona sud.

Oltre ad Emma, altre celeb che in questi anni si sono dette propense al cespuglietto sono state Gwyneth Paltrow, Miley Cyrus, Cameron Diaz e Paris Jackson.



Sempre nel 2016 la ballerina Fanny Whites postava su Instagram delle culotte con disegnati i peli del pube.




2 commenti:

Cesare ha detto...

Mi chiedo cosa siano i "peli pubici delle natiche".

v3l3nomortale ha detto...

Vabbè s'è capito. Il vero prof sei tu. Non posso darti torto. Io ho riportato l'articolo più o meno com'era, avrei dovuto modificarlo ma non l'ho notato. I peli pubici compresi quelli delle natiche è un pò inquietante.