sabato 13 marzo 2021

Sylvia Plath




The Moon and the Yew Tree
: :  Sylvia Plath  : :

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This is the light of the mind, cold and planetary.
The trees of the mind are black. The light is blue.
The grasses unload their griefs at my feet as if I were God,
Prickling my ankles and murmuring of their humility.
Fumy spiritous mists inhabit this place
Separated from my house by a row of headstones.
I simply cannot see where there is to get to.
The moon is no door. It is a face in its own right,
White as a knuckle and terribly upset.
It drags the sea after it like a dark crime; it is quiet
With the O-gape of complete despair. I live here.
Twice on Sunday, the bells startle the sky –
Eight great tongues affirming the Resurrection.
At the end, they soberly bong out their names.

The yew tree points up. It has a Gothic shape.
The eyes lift after it and find the moon.
The moon is my mother. She is not sweet like Mary.
Her blue garments unloose small bats and owls.
How I would like to believe in tenderness –
The face of the effigy, gentled by candles,
Bending, on me in particular, its mild eyes.

I have fallen a long way. Clouds are flowering
Blue and mystical over the face of the stars.
Inside the church, the saints will be all blue,
Floating on their delicate feet over cold pews,
Their hands and faces stiff with holiness.
The moon sees nothing of this. She is bald and wild.
And the message of the yew tree is blackness –
                blackness and silence.

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Questa è la luce della mente, fredda e planetaria.
Gli alberi della mente sono neri. La luce è blu
Le erbe scaricano i loro dolori ai miei piedi come se fossi un Dio,
Pungendo le caviglie e mormorando la loro umiltà.
Nebbie fumose e colme di spirito abitano questo posto
Separato da casa mia da una fila di lapidi.
Semplicemente non riesco a vedere dove si arriva.
La luna non è una porta. È un volto a sé stante,
Bianco come una nocca e terribilmente turbato.
Trascina il mare dietro di sé come un crimine oscuro; è tranquillo
Con la sua mascella spalancata in completa disperazione. Io vivo qui
Due volte domenica, le campane fanno sobbalzare il cielo –
Otto grandi lingue che affermano la risurrezione.
Alla fine, cancellano sobriamente i loro nomi.

L’albero di tasso indica l’ alto e ha una forma gotica.
Gli occhi si sollevano e trovano la luna.
La luna è mia madre. Non è dolce come Maria.
I suoi indumenti blu sciolsero piccoli pipistrelli e gufi.
Come vorrei credere nella tenerezza –
Il volto dell’effigie, ingentilito da candele,
Piegando, su di me in particolare, i suoi occhi miti.

Ho una lunga strada. Le nuvole stanno fiorendo
blu mistico sulla faccia delle stelle.
All’interno della chiesa, i santi vogliono essere tutti blu,
Galleggiano i loro piedi delicati su banchi freddi,
Le loro mani e le loro facce sono rigide di santità.
La luna non è nulla di questo. Lei è celere e selvaggia.
E il messaggio dell’albero di tasso è l’oscurità -
                                          oscurità e silenzio.


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