La mangusta egiziana o icneumone è un carnivoro della famiglia degli Erpestidi.
Nell'antico Egitto, l'icneumone veniva venerato come un animale sacro e si trova raffigurato in numerosi affreschi e rilievi. La popolarità dell'icneumone dipende, come per le manguste dell'India, dalla sua reputazione di cacciatore di serpenti. Aristotele ne descrisse i combattimenti contro i serpenti. Plinio il Vecchio racconta che gli abitanti dell'Egitto credevano che gli icneumoni saltassero in bocca ai coccodrilli e strappassero loro il cuore, uccidendoli. Naturalmente, questa affermazione non ha nulla a che vedere con la realtà, ma ha contribuito ad accrescere la popolarità dell'icneumone.
Leonardo da Vinci scrive dell'Icneumone:
«Questo animale è mortale nemico all'aspido, nasce in Egitto, e, quando vede presso al suo sito alcuno aspido, subito corre alla litta over fango del Nilo, e con quello tutto s'infanga, e poi, risecco dal sole, di novo di fango s'imbratta, e, così seccando l'un dopo l'altro, si fa tre o quattro veste, a similitudine di corazza; e di poi assalta l'aspido, e ben contrasta con quello, in modo che, tolto il tempo, se li caccia in gola e l'ammazza.»
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