Veronese, Judith with the Head of Holofernes (det.)(ca.1575-80)

mercoledì 28 febbraio 2018

L'attentato di Oklahoma City



Baylee Almonv
 Il pompiere Chris Fields con in braccio un bambino vittima dell'attentato di Oklahoma City, 1995

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L'attentato di Oklahoma City è stato un attacco terroristico avvenuto il 19 aprile 1995 contro l'edificio Alfred P. Murrah, nel centro di Oklahoma City.

Nell'attentato morirono 168 persone (tra cui 19 bambini) e ne rimasero ferite 680. Fu il più sanguinoso attentato terroristico entro i confini degli Stati Uniti prima degli attentati dell'11 settembre 2001. Per l'attentato venne usato un camion al cui interno era stata costruita una bomba contenente più di 2.300 kg di fertilizzante a base di nitrato di ammonio, miscelato con circa 540 kg di nitrometano liquido e 160 kg di Tovex. L'esplosione fu così forte che si sentì fino a 60 km di distanza. Oltre al bersaglio furono distrutti anche molti degli edifici circostanti.

Timothy McVeigh, veterano della guerra del Golfo, venne riconosciuto come colpevole dell'attentato: processato e condannato alla pena di morte, fu giustiziato l'11 giugno 2001 tramite iniezione letale. Terry Nichols, complice di McVeigh, fu condannato all'ergastolo (che sta scontando nel carcere di massima sicurezza ADX Florence). I coniugi Michael e Lori Fortier, inizialmente coinvolti nella pianificazione ed organizzazione dell'attentato, collaborarono con le forze inquirenti e, in cambio di una lieve condanna, furono inseriti nel programma di protezione per testimoni.


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