Ioannis Metaxas (al centro, con gli occhiali) insieme ad alcuni membri dell'Organizzazione Giovanile Greca che eseguono il saluto romano |
Da un lato abbiamo: Ioannis Metaxas, fascista, militare e politico greco, primo ministro e dittatore della Grecia dal 1936 fino alla morte.
Dall'altro: Benito Amilcare Andrea Mussolini, fascista, politico, presidente del consiglio del Regno d'Italia e dittatore "Fondatore dell'Impero" dal 1925.
Metaxas vuole tenere la Grecia al di fuori della Seconda guerra mondiale.
Mussolini no e vuole i diritti d'occupazione di alcuni siti strategici in terra greca.
Metaxas gli risponde: "Alors, c'est la guerre."
L'Italia invade la Grecia dall'Albania. E' il 28 ottobre 1940.
Il 18 novembre 1940 Benito Mussolini in un discorso tenutosi a Piazza Venezia dice:
"Affermai cinque anni fa: spezzeremo le reni al Negus. Ora, con la stessa certezza assoluta, ripeto assoluta, vi dico che spezzeremo le reni alla Grecia, in due o dodici mesi poco importa, la guerra è appena cominciata!"
Una volta invasi i Greci contrattaccarono rapidamente, costringendo l'esercito italiano a riparare in fretta e furia in Albania e addirittura occuparono la parte meridionale del paese, allora sotto controllo italiano.
Il 23 febbraio 1941, a distanza di tre mesi dal primo discorso, Mussolini, non contento, fece un secondo annuncio sulle imminenti sorti della campagna di Grecia, dicendo:
"Fra poco verrà il bello."
In marzo le forze italiane tentarono una massiccia controffensiva per respingere i greci dall'Albania, ma andarono incontro a un sanguinoso fallimento. La guerra si trascinò in una situazione di stallo fino all'aprile 1941, quando la Germania intervenne in forze nella regione balcanica: con un'azione fulminea, le truppe tedesche invasero la Jugoslavia e la Grecia, costringendole in poco tempo alla capitolazione.
La campagna di Grecia si tradusse così in un grave insuccesso politico per l'Italia, costretta ad abbandonare ogni pretesa di condotta autonoma e distinta dai tedeschi delle operazioni belliche.
L'espressione spezzare le reni/spezzeremo le reni a... sopravvive soprattutto come parodia dello stile militaresco fascista che ricorda la sproporzione tra la tracotanza eroica delle parole e la dura realtà dei fatti, con le numerose sconfitte che il Regio Esercito Italiano patì dalle meno quotate forze armate elleniche, che rende ancora più assurda e iperbolica la locuzione.
Benito Mussolini durante un discorso |
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