La sera del 4 Gennaio 1991 nel quartiere bolognese del Pilastro, i Savi attaccano una pattuglia dei Carabinieri, che, a detta dei criminali, ebbe la sola colpa di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sotto un volume di fuoco impressionante rimangono a terra i cadaveri di tre giovanissimi militari: Otello Stefanini, Andrea Moneta, Mauro Mitilini.
Erano bestie, continuarono a uccidere per anni. Nel 1991, il 28 agosto, a San Mauro Mare, uccisero due operai senegalesi e ne ferirono gravemente un terzo. Non fu durante una rapina, erano neri, per quello spararono.
Furono due poliziotti, Baglioni e Costanza, a intuire che quelli della Uno Bianca potessero essere come loro, poliziotti. Seguirono le tracce per mesi, spesso scontrandosi con forti scetticismi. Alle fine vennero arrestati tutti. Erano Roberto Savi, poliziotto a Bologna, suo fratello Fabio, unico a non essere in polizia, un altro fratello, Alberto, poliziotto a Rimini, Pietro Gugliotta, poliziotto, operatore radio a Bologna, Marino Occhipinti, poliziotto a Bologna, Luca Vallicelli, poliziotto a Cesena.
I tre fratelli Savio furono condannati all’ergastolo, così come Occhipinti. Gugliotta ha avuto 18 anni, Vallicelli, il cui ruolo era minore, ha preso tre anni e otto mesi. C’era anche una donna, Eva Mikula, fidanzata di Fabio Savi. Fu lei a raccontare tutto e a incastrare la banda.
da: corallorosso
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