Detail of Vision of Saint Francis of Assisi, Jusepe de Ribera, 1638

lunedì 10 aprile 2017

Londra 1858: "La Grande Puzza"



La morte ritratta sul Tamigi durante la "grande puzza" (Punch, July, 1858)


La Grande puzza o grande fetore (nell'originale inglese Great Stink) fu un evento verificatosi a Londra nell'estate del 1858, durante il quale il centro della capitale britannica fu colpito da un intenso odore di acque reflue non trattate di origine umana. Il suo impatto fu di portata sociale e politica tale da rimanere un importante episodio nella storia della città.

A Londra lo smaltimento dei rifiuti era da sempre stato un problema. I rifiuti solidi e liquidi umani, così come i prodotti di scarto delle case, venivano gettati direttamente nel Tamigi oppure sulla strada, da cui finivano nel fiume insieme all'acqua piovana. Già nel 1290 i Carmelitani avevano inviato al Parlamento un'interpellanza, affermando che i miasmi che provenivano dal fiume erano così intensi da coprire l'odore dell'incenso più acre acceso nella chiesa per tutto il giorno.

A mano a mano che la popolazione della città aumentava, il problema si acuì sempre più: la puzza divenne una cosa impossibile da evitare e rendeva estremamente disagevole la quotidianità nella capitale inglese.


Nel 1815 venne autorizzato lo scarico nel Tamigi dei rifiuti domestici attraverso le fogne, e per diversi anni le acque reflue furono versate nel corso d'acqua. L'introduzione dello sciacquone, che sostituì i vasi da notte utilizzati fino a quel momento dalla maggior parte dei londinesi, contribuì ad acuire il problema aumentando notevolmente il volume di acqua e di rifiuti che venivano sversati nei pozzi neri esistenti. Si deve considerare infatti che, prima della Grande puzza, a Londra si contavano più di 200.000 pozzi neri. Dato che lo svuotamento di un pozzo nero costava uno scellino, una somma all'epoca assai elevata per il cittadino inglese medio, la maggior parte dei pozzi neri esistenti rimaneva non espurgata. Questo fatto aggiungeva fetore all'aria, ma soprattutto provocava straripamenti nelle condutture stradali, originariamente progettate per far defluire l'acqua piovana, ma in effetti utilizzate anche per gli scarichi di fabbriche, macelli e altre attività, che contaminavano la città prima di gettarsi nel Tamigi.

Se il fiume era il principale collettore fognario di Londra, ne era anche la principale fonte di approvvigionamento idrico.

La captazione delle acque del Tamigi per gli usi domestici e la pessima situazione igienica generale fu causa di numerose epidemie, in particolare di colera e febbre tifoide.

L'estate del 1858 fu insolitamente calda. A partire dal mese di giugno, il volume d'acqua trasportato dal Tamigi e dai suoi affluenti si ridusse notevolmente, tanto che gli escrementi finirono per occuparne la maggior parte del volume con un picco del problema intorno al 2 luglio. Il fiume non conteneva più molta acqua, ma trasportava lentamente escrementi umani ed animali, cadaveri di animali, viscere provenienti dai macelli, alimenti avariati e scarti industriali. Gli abitanti fuggivano dal fiume, nascondendo il volto dietro i fazzoletti. Il cancelliere dello Scacchiere Benjamin Disraeli descrisse il fiume come «una puzzolente pozza stigiana di ineffabile ed insopportabile orrore» (a Stygian pool reeking with ineffable and unbearable horror). Il caldo favorì la proliferazione dei batteri e l'odore che ne risultò fu così intenso da sconvolgere persino le attività degli organi dello Stato. Alla Camera dei Comuni, per consentire le sedute si arrivò perfino a montare come contromisura delle tende imbevute di cloruro di calcio; i parlamentari dovettero essere spostati più a monte e trovarono posto ad Hampton Court; il Palazzo di Giustizia fu evacuato a Oxford e St Albans.

La crisi si risolse grazie ad una pioggia battente, che mise fine alla calura e all'umidità estive. Tuttavia, la Camera dei Comuni selezionò un comitato, che fu incaricato di redigere una relazione sulla Puzza e di suggerire come risolvere definitivamente la questione.



da: wikipedia

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