Al Musée d'Orsay ci sono due quadri entrambi dipinti da pittori francesi e entrambi nel 1863. Anche il soggetto è lo stesso: un nudo femminile. I due pittori sono Alexandre Cabanel (1823-1889) e Édouard Manet (1832-1883)
Cabanel e Manet dipingono i loro nudo ispirandosi il primo a un affresco di Raffaello:
Raffaello Sanzio - Il Trionfo di Galatea (ca.1511)
affresco - 295 x 225 cm - Villa Farnesina, Roma
il secondo a una tela di Tiziano:
Tiziano - Venere di Urbino (1538)
Olio su tela - 119 × 165 cm - Galleria degli Uffizi, Firenze
Cabanel ottiene un enorme successo.
Manet scatena (come spesso gli capiterà) uno scandalo.
Manet scatena (come spesso gli capiterà) uno scandalo.
Cabanel dipinge "La nascita di Venere" raffigurandola adagiata sulla schiuma marina, circondata da rosei, paffuti putti in una pura, candida nudità. Zola la definirà: "fatta di una pasta di mandorle bianca e rosa non certo di carne e ossa".
Alexandre Cabanel - La Nascita di Venere (1863)
Olio su tela - 130 x 225 cm - Musée d'Orsay, Parigi
Manet dipinge la sua "Olympia" su un letto con lo sguardo che fissa l'osservatore e lo sfida a pronunciare la parola chiave e impronunciabile del dipinto: prostituzione.
Zola risponderà a chi giudica male quest'opera: "Manet è mirabilmente riuscito a realizzare un'opera da grande pittore che traduce energicamente e in un linguaggio particolare le verità della luce e dell'ombra, la realtà degli oggetti e delle creature".
Édouard Manet - Olympia (1863)
Oil on canvas - 130.5 × 190 cm - Musée d'Orsay, Paris
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