Veronese, Judith with the Head of Holofernes (det.)(ca.1575-80)

mercoledì 4 settembre 2013

v3n3zia: le tracce della teriaca in campo S.Stefano

In Campo Santo Stefano davanti alla farmacia si possono notare sul selciato anche attualmente le impronte rotonde destinate ai mortai per la preparazione.

Nella storia della medicina esiste un antico rimedio: la Teriaca, dotato di virtù magiche e capace di risolvere ogni tipo di male, di uso antichissimo prescritto ininterrottamente dai medici per 18 secoli. Si tramanda che la ricetta per la sua preparazione sia stata ritrovata da Pompeo nella cassetta di Mitridate re del Ponto.  Fu Andromaco il Vecchio, medico di Nerone, che perfezionò la ricetta, aggiungendo la carne di vipera, certo che il suo uso avrebbe aumentato le virtù dell’antidoto. Dopo secoli di oblìo i mercanti veneziani la introdussero a Venezia e in Italia.
La formula adottata a Venezia, composta di 64 componenti, si trovava incisa nel tempio di Esculapio a Roma.
La Teriaca era il rimedio sovrano per un’infinità di malattie che spaziavano dalle coliche addominali alle febbri maligne, dall’emicrania all’insonnia, dall’angina ai morsi delle vipere e dei cani, dall’ipoacusia alla tosse, per preservare dalla lebbra e dalla peste.
La migliore di tutte era però quella che si preparava a Venezia, dal momento che gli speziali della Serenissima potevano utilizzare più facilmente le droghe provenienti dall’Oriente, la cui fragranza e rarità conferivano al preparato una qualità superiore.
La preparazione della Teriaca era un vero e proprio rito studiato nei minimi particolari e a Venezia veniva fatta “alla presenza del pubblico, dei signori dottori di Collegio, dei Periti dell’arte della spezieria e con l’intervento dei Ministri della Giustizia”, esponendo al pubblico per tre giorni le varie sostanze, affinché si rendesse conto della genuinità e della bontà delle medesime.
Solo alcune farmacie  avevano l’autorizzazione di preparare la Teriaca e si potevano fregiare del titolo di “triacante”, la più antica fu “Spezieria allo Struzzo” in Venezia (esportava la Teriaca anche in Cina), una delle più famose  era “Alla Testa d’Oro” ai piedi del Ponte di Rialto. In Campo Santo Stefano davanti alla farmacia si possono notare sul selciato anche attualmente le impronte rotonde destinate ai mortai per la preparazione.
Venezia seppe stabilire quasi un monopolio sia nella preparazione che nella esportazione in Italia e in Europa, la Teriaca ebbe una grandissima diffusione fino alla fine del Settecento, tanto che fino al 1850 lo si preparava ancora a Venezia.

una delle più famose  era “Alla Testa d’Oro”

da: coltura e cultura

Nessun commento: