Artemisia Gentileschi - Giuditta decapita Oloferne (ca.1612)

giovedì 30 maggio 2013

Henry Miller


da "Tropico del cancro" di Henry Miller

Tania è come Irene, s'aspetta lunghe lettere. Ma c'è un'altra Tania, una Tania che è come un grosso seme che sparga polline ovunque; o, se vogliamo, un pezzetto di Tolstoi, la scena della stalla e del feto dissotterrato. Ma è anche una febbre, Tania; les voies urinaires, Café de la Liberté, place des Vosges, cravatte sgargianti sul boulevard Montparnasse, stanze da bagno buie, Porto sec, sigarette Abdullah, l'adagio della Patetica, amplificatori auricolari, sedute aneddotiche, seni color terradisiena bruciata, giarrettiere pesanti, che ore sono, fagiani dorati col ripieno di castagne, dita di seta, crepuscoli vaporosi che tendono all'elce, acromegalia, cancro e delirio, veli caldi, gettoni da poker, tappeti di sangue e cosce morbide. Tania dice, in modo che tutti sentano: «Lo amo!». E mentre Boris si brucia con il whisky, dice: «Siedi qui! Oh, Boris… la Russia… Cosa farò? Ne scoppio!».
Se di notte guardo e vedo, sul cuscino accanto, la barbetta caprina di Boris, divento isterico. Oh Tania, dove sono ora la tua fica calda, le tue grosse giarrettiere pesanti, le tue cosce morbide, piene? C'è l'osso, nei miei venti centimetri di cazzo. Ti stiro tutte le grinze della fica, Tania, gonfia di seme. Ti rimando a casa, dal tuo Sylvester, col mal di pancia e l'utero rovesciato. Il tuo Sylvester! Sì, lui sa accendere il fuoco, ma io so infiammare una fica. Ti sparo in corpo frecce roventi, Tania, ti faccio le ovaie incandescenti. Un po' s'ingelosisce, ora, il tuo Sylvester? Sente qualcosa, vero? Sente la traccia del mio gran cazzo. Ho slargato un poco le due rive, ho stirato le grinze. Dopo di me, potrai ricevere stalloni, tori, arieti, anatre, sanbernardi. Ti potrai ficcare nel retto rospi, pipistrelli, lucertole. Potrai cacare arpeggi, se vuoi, accordarti una cetra sull'ombelico. Io ti chiavo, Tania, in modo che tu resti chiavata. E se temi di farti chiavare in pubblico io ti chiaverò in privato.


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