Michelangelo Merisi - Caravaggio,
ritratto da Ottavio Leoni nel 1621
Questo pittore è un giovenaccio grande
di vinti o vinticinque anni
con poco di barba negra grassotto
con ciglia grosse et occhio negro,
che va vestito di negro non troppo bene in ordine
che portava un paro di calzette negre un poco stracciate
che porta li capelli grandi longhi dinanzi.
(Luca, quondam Marci Romanus, barbiere di S. Agostino)(1)
- Davide e Golia (1606)
- Davide con la testa di Golia II (1607)
- Salomè con la testa del Battista (1607)
- Decollazione di San Giovanni Battista (1608)
Questo è il dipinto più grande per dimensioni del Caravaggio ed è l'unico che il pittore firmò, utilizzando il suo stesso sangue.
- Salomè con la testa del Battista (ca.1609)
- Davide con la testa di Golia (1610)
Il sacrificio di Isacco (1594-96)
Caravaggio partì da Roma e visse in costante fuga per sfuggire alla pena capitale e fu così che non fu mai catturato e decapitato. Morì anni dopo per una infezione intestinale, presa durante il viaggio che lo riavvicinava a Roma, dove confidava in un condono papale.
In rete si trova anche questo atto di morte del Caravaggio redatto dalla confraternita di Porto Ercole, ma l'anno di morte 1609 non corrisponde, anche perchè esistono più dipinti dell'artista datati 1910.
con poco di barba negra grassotto
con ciglia grosse et occhio negro,
che va vestito di negro non troppo bene in ordine
che portava un paro di calzette negre un poco stracciate
che porta li capelli grandi longhi dinanzi.
(Luca, quondam Marci Romanus, barbiere di S. Agostino)(1)
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, firmò un solo quadro, in compenso ritrasse il suo volto ben undici volte all'interno dei suoi lavori.
Il 29 maggio 1606, a Roma, in Campo Marzio, Caravaggio uccide in una zuffa il suo avversario al giuoco della pallacorda, Ranuccio Tommasoni . La condanna fu severissima: Caravaggio venne condannato alla decapitazione, che poteva esser eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per la strada, riscuotendone poi la taglia.
Nei suoi dipinti cominciano a comparire ossessivamente personaggi giustiziati con la testa mozzata, la sua.
Per ben sei volte Caravaggio ritrarrà il suo volto in una testa tagliata: Il 29 maggio 1606, a Roma, in Campo Marzio, Caravaggio uccide in una zuffa il suo avversario al giuoco della pallacorda, Ranuccio Tommasoni . La condanna fu severissima: Caravaggio venne condannato alla decapitazione, che poteva esser eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per la strada, riscuotendone poi la taglia.
Nei suoi dipinti cominciano a comparire ossessivamente personaggi giustiziati con la testa mozzata, la sua.
- Davide e Golia (1606)
- Davide con la testa di Golia II (1607)
- Salomè con la testa del Battista (1607)
- Decollazione di San Giovanni Battista (1608)
Questo è il dipinto più grande per dimensioni del Caravaggio ed è l'unico che il pittore firmò, utilizzando il suo stesso sangue.
- Salomè con la testa del Battista (ca.1609)
- Davide con la testa di Golia (1610)
Davide con la testa di Golia (1610)
Galleria Borghese, Roma
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Altre teste mozzate figurano nelle opere antecedenti la condanna del Caravaggio:
- Medusa (1597)
- Giuditta decapita Oloferne (ca. 1598)
e poi c'è questo stupendo urlo strozzato ne Il sacrificio di Isacco (1594-96) che anche se non è una testa tagliata ben figura, secondo me, in questa rassegna.
Il sacrificio di Isacco (1594-96)
Galleria degli Uffizi
Medusa (1597)
Galleria degli Uffizi, Firenze
Giuditta decapita Oloferne (ca. 1598)
Galleria Nazionale d’Arte Antica, Roma
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Caravaggio partì da Roma e visse in costante fuga per sfuggire alla pena capitale e fu così che non fu mai catturato e decapitato. Morì anni dopo per una infezione intestinale, presa durante il viaggio che lo riavvicinava a Roma, dove confidava in un condono papale.
C'è chi dice che non fu nella toscana Porto Ercole che morì il Caravaggio, e non fu per malattia che il grande pittore si spense nel luglio 1610. Un professore dell'Università di Napoli, Vincenzo Pacelli, esperto del Merisi, propone uno studio, supportato da documenti dell'archivio di Stato e dell'Archivio Vaticano, che sposta nella laziale Palo il luogo della morte. Per Pacelli Caravaggio fu assassinato da emissari dei cavalieri di Malta con il ''tacito assenso della Curia Romana''.
"A li 18 luglio 1609 nel'ospitale di S. Maria Ausiliatrice morse [= morì] Michel angelo Merisi da Caravaggio, dipintore, per malattia".
(1) Cfr. S. Corradini, M. Marini, The Earliest Account of Caravaggio in Rome, in “The Burlington Magazine”, vol. 140, n. 1138, gennaio 1998, p. 26: “Interrogation of witnesses before the Tribunal of the Governor of Rome, llth-12thJuly 1597, Archivio di Stato di Roma, Tribunale Criminale del Governatore, Investigationes 274 [già n. 290], fascicolo 180-90”. Cfr. anche G. P. Bellori, Le Vite (1672), a cura di E. Borea, Einaudi, Torino 2009, vol. I, p. 232: “Era egli di color fosco, ed aveva foschi gli occhi, nere le ciglia ed i capelli, e tale riuscì ancora naturalmente nel suo dipingere”. L’analogia fra il colore dei capelli e il tenebrismo in pittura fa parte di quella cultura magico-naturale propria del Rinascimento, secondo la quale i segni fisiognomici si trasmettevano al carattere delle persone. Cfr. infine G. C. Gigli, La pittura trionfante, G. Alberti, Venezia 1615, IV, p. 25: “Pallido in viso e di capillatura / assai grande, arricciato/ gli occhi vivaci sì, ma incaverniti; / ch’un aureo baston portava in mano / per allentar per stringer, per condurre,/ come piaceva a lui / dietro ala Donna l’onorata gente”.
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