Giunto in punto di morte e dovendo stabilire il suo successore, il patriarca Hóngrěn chiese ai monaci di esporre in versi l'essenza del Dharma(1) buddhista. Narra lo Liùzǔ tánjīng che il capo dei monaci, Shénxiù (神秀, 606?-706), presentò i seguenti versi, ponendoli nel corridoio di fronte alla porta della cella del V patriarca:
« Il vero albero del Bodhi è il corpo,
la mente è il suo specchio lucente.
Lascialo sempre perfettamente chiaro,
che non vi sia un solo granello di polvere. »
La notte successiva, Huìnéng lasciò il suo scritto accanto alla prima poesia:
« Non vi fu mai l’albero del Bodhi,
e neppure il suo specchio lucente.
Tutto è fin dall'inizio immacolato,
dove cadrà la polvere? »
Quando il V patriarca lesse i versi di Huìnéng decise di nominarlo, in segreto, suo successore. Huìnéng lasciò quindi il monastero fuggendo verso Sud, inseguito dai discepoli Shénxiù che reclamavano la successione per il loro maestro.
Solo in seguito Huìnéng prese gli ordini monastici e insegnò nei monasteri della città di Caoxi, risiedendo infine nel monastero, il Bǎolín-sì (寶林寺, successivamente rinominato come 南華寺 Nánhuá-sì).
(1) Dharma (in devanāgarī: "धर्म") è un termine sanscrito che presso le religioni dell'Asia meridionale riveste numerosi significati. Può essere tradotto come "Dovere", "Legge", "Legge cosmica", "Legge Naturale", oppure "il modo in cui le cose sono" o come equivalente del termine occidentale "Religione".
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