Veronese, Judith with the Head of Holofernes (det.)(ca.1575-80)

domenica 12 febbraio 2012

Frances Farmer (Seattle, 19 settembre 1913 – Indianapolis, 1 agosto 1970)


La vita dell'attrice Frances Farmer fu profondamente segnata dagli anni trascorsi in una clinica psichiatrica.


Francis nacque a Seattle, Washington nel 1913. Nel 1931, mentre frequentava la West High School, vinse $100 in un concorso di scrittura e un viaggio in Unione Sovietica per frequentare il pionieristico Teatro d'Arte di Mosca. Di ritorno nell'estate del 1935 si fermò a New York, con la speranza di avviare una carriera teatrale, approdando invece alla Paramount Pictures.


Nel 1939 il suo stile di vita caratterizzato dalla personalità irrequieta e dall'uso di droghe iniziarono a danneggiare la sua reputazione.



Il 19 ottobre 1942 la Farmer fu fermata dalla polizia a Santa Monica per guida con i fari accesi, vietata dalle disposizioni belliche per l'oscuramento. Non fu in grado di esibire la patente di guida e si profuse in intemperanze verbali. Alla Farmer furono inflitti 500$ di multa e 180 giorni di reclusione con sospensione condizionale della pena. Pagò immediatamente metà della somma ottenendo la libertà condizionale ma non versò i restanti 250$ in tempo utile. Nello stesso periodo una parrucchiera depositò una querela contro la Farmer accusandola di averle slogato una mascella durante un alterco nei camerini degli studi Monogram. La polizia la rintracciò al Knickerbocker Hotel a Hollywood. Non avendo risposta, entrò nella sua stanza con un passepartout. Alla sua udienza, la mattina seguente, si comportò in modo concitato. Sostenne che la polizia aveva violato i suoi diritti civili, chiese un avvocato e gettò un calamaio in faccia al giudice. La Farmer fu immediatamente condannata a 180 giorni di prigione. Lei aggredì un poliziotto, corse a un telefono per chiamare il suo avvocato, ma fu immobilizzata dagli agenti.
Per via dell'intervento della sorella, un vice-sceriffo della contea di Los Angeles, Frances fu trasferita al reparto psichiatrico della Massachusetts General Hospital. Le venne somministrata una terapia insulinica, un trattamento psichiatrico con procedura standard, in seguito screditata. La sua famiglia in seguito affermò di non aver dato il consenso al trattamento. Dopo circa 9 mesi di degenza Frances andò a vivere a casa della sorella Rita a 20 km di distanza. Lillian Farmer arrivò in California e iniziò una lunga battaglia legale perché la tutela della figlia fosse trasferita dallo Stato a lei. Anche se molti psichiatri testimoniarono che l'attrice aveva bisogno di ulteriori trattamenti, la madre prevalse. Frances tornò con i genitori, ma non ebbe buoni rapporti con la madre e di lì a sei mesi la aggredì fisicamente. Riportata d'urgenza in clinica psichiatrica, la Farmer ricevette una serie di elettroshock. Tre mesi più tardi, durante l'estate del 1944, fu definita "completamente guarita" e rilasciata.
Mentre viaggiava con suo padre per visitare la zia in un ranch a Reno, in Nevada, la Farmer fuggì. Trascorse un periodo con una famiglia ma fu arrestata per vagabondaggio ad Antiochia, California. I giornali raccontavano le sue disavventure sanitarie e guidiziarie. Offerte di aiuto vennero da tutto il paese, ma le ignorò tutte. Dopo un lungo soggiorno con la zia in Nevada, la Farmer tornò dai genitori. Su richiesta della madre, a 32 anni, l'ex diva di Hollywood fu internata nel manicomio del Western State Hospital nel maggio 1945 e vi rimase 5 anni. Trascorse intere giornate in cella di isolamento, stretta in una camicia di forza. Secondo alcune fonti, smentite dal personale in servizio nella clinica, la Farmer fu ripetutamente violentata dai guardiani e subì un intervento di lobotomia al cervello. L'operazione consisteva nel recidere le connessioni della corteccia prefrontale dell'encefalo. Il risultato auspicato era un totale cambiamento della personalità.



Il 23 marzo, 1950, su richiesta dei genitori, Frances tornò dalla madre che, ormai anziana, aveva bisogno di assistenza. L'attrice decaduta lavorava come concierge in un albergo quando fu rintracciata per caso da un giornalista che pubblicò la sua terribile storia e tentò di rilanciare la carriera. Nel 1958 girò il suo primo film dopo 15 anni e tornò a recitare per il teatro, ma non era più la stessa. In televisione, dopo alcune apparizioni in talk show seguite morbosamente in tutti gli Stati Uniti, lavorò per 5 anni in una TV locale come conduttrice del "Frances Farmer Show" che ebbe ottimi indici di gradimento. Fu licenziata nel 1964 quando il suo alcolismo cronico diventò ingestibile. Negli ultimi anni l'arrestarono due volte per guida in stato d'ebbrezza e avviò delle piccole attività commerciali, sempre fallite. Poco prima di morire di cancro a 57 anni scrisse un autobiografia, in cui raccontò la sua personale discesa nell'inferno dei vivi. Un percorso di sofferenza, forse esagerato da alcuni biografi e giornalisti, che comunque non ha eguali nella storia del cinema.

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