Vittore Carpaccio
Apparizione dei crucifissi del Monte Ararrat nella chiesa di sant'Antonio di castello
(1512-13)
Gallerie dell'Accademia, Venezia
.
Lungo la navata centrale di una chiesa si vedono sfilare in fila per due, con tanto di croci e corone di spine, i protagonisti di una fra le vicende agiografiche più conosciute e amate fra Quattro e Cinquecento: la storia dei diecimila martiri crocifissi nell'Ararat, desunta da quell’inesauribile miniera che è la Legenda aurea.
Il grande dipinto prende spunto da un fatto che la cronachistica riporta al 1511: la visione dei martiri in processione che Francesco Antonio Ottoboni, priore di Sant'Antonino di Castello a Venezia, ebbe in seguito al timore di un contagio di peste. Egli infatti è raffigurato a sinistra mentre osserva lo svolgersi della processione che dall'esterno dell'edificio – la stessa chiesa di Sant'Antonino, demolita già nell'Ottocento – si avvia verso l'abside per ottenere la benedizione di san Pietro, posto di fronte all’altare in abiti pontificali.
da: restituzioni
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