M.C. Goodwin - Death Quit

venerdì 20 gennaio 2017

The Rolling Stones - Angie




Quando hai 17 anni la vita scorre strana e confusa, l'istinto guida i tuoi passi e tu vai veloce. Dopo tanto tempo alcune cose successe in quegli anni rimangono ancora pervase da uno sbiadito alone di mistero. Angie era una ballata, aperta da un assolo di chitarra acustica, che raccontava la fine di un amore. Le parole commuovevano e dicevano di questo amore perduto e del dolore che ne consegue. Quando gli Stones pubblicavano Angie avevo anche io la mia Angie; ma più che un amore perduto era un amica stressante in blue-jeans scampanati e scarponcini marroni che odiava il latte.
Per Angela - la "mia" Angie - era la nostra canzone; per me era semplicemente l'ultima degli Stones.
Angela mi scriveva, di nascosto, frasi d'amore nelle pagine interne dei quaderni di scuola che poi scoprivo a casa quando meno me lo aspettavo. Gli piaceva scrivere e così ad esempio stavi camminando e parlando e poi non la vedevi più: s'era fermata, seduta e nefelibata stava scrivendo una poesia. Si estraniava dal mondo e si calava in una realtà tutta sua. Scriveva e viveva nel mio più confuso, stralunato, distratto, disinteresse. E' la vita che va così, stupendamente e stupidamente leggera, senza una chiara linea di principio, scorre e basta. 
I pezzi del puzzle sembrano uscire da scatole che portano un difetto di fabbrica, si esce dalle nebbie della giovinezza ma le cose non cambiano poi molto.
Dovunque tu sia, Angela, questa canzone, la nostra canzone/l'ultima degli Stones, è per te.


Nessun commento: