giovedì 25 settembre 2014

Nei circhi italiani ci sono ancora 2000 animali prigionieri


Nei circhi italiani ci sono ancora 2000 animali prigionieri: la maggior parte di loro, come tigri e leoni, sono nati in cattività, mentre altri sono stati importati, spesso illegalmente.

Sapevi che un leone o una tigre del circo vivono in uno spazio di pochi metri quadri? La tortura è reale, se consideri le dimensioni medie di un circo e gli animali ospitati.
La realtà dell'addestramento si basa sulla violenza, fisica e psicologica. Sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo. Il resto lo fanno i bastoni, le percosse, a volte anche i pungoli elettrici. In gabbia gli animali soffrono, anche se i circensi dicono di no. I segnali del loro malessere sono evidenti, basta solo saperli cogliere: in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente, o girare su sé stessi.

Noi pensiamo che non ci sia nulla di educativo in tutto questo e che, oltre ad essere un'ingiustizia nei confronti di animali innocenti, il circo sia un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo. Studi effettuati da psicologi ci hanno dato ragione: uno show basato sul comando e lo sfruttamento di animali inermi insegna al bambino a ridere di situazioni che dovrebbero invece generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione.

L'unico circo che vogliamo sostenere è quello in cui sono gli uomini ad essere ammirati per la loro performance artistica.


da: LAV, animali e spettacoli, circhi

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