Detail of Vision of Saint Francis of Assisi, Jusepe de Ribera, 1638

lunedì 6 settembre 2010

Martin Niemöller - Prima vennero

Il rogo nazista dei libri del 10 maggio 1933
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Prima vennero… è una poesia attribuita al pastore Martin Niemöller sull'inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all'ascesa al potere dei nazisti e delle purghe dei loro obiettivi scelti, gruppo dopo gruppo.
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Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;
ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten, gab es keinen mehr, der protestieren konnte.
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Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla perché non ero comunista.
Poi vennero per i socialdemocratici,
e io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico
Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla perché non ero sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla perché non ero ebreo.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.
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Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller (Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984) è stato un teologo e pastore protestante tedesco, oppositore del nazismo.

Inizialmente fu attivista a favore di Hitler. Nel 1934 Niemöller cominciò ad opporsi al nazismo, ma grazie alle sue amicizie e alle sue connessioni con uomini d'affari ricchi ed influenti venne "salvato" fino al 1937. In quell'anno fu arrestato dalla Gestapo su diretto ordine di Hitler, infuriato per un suo sermone.

Rimase per otto anni prigioniero in vari campi di concentramento nazisti, tra i quali Sachsenhausen e Dachau, finché non venne liberato. Sopravvisse per diventare il portavoce della piena riconciliazione della popolazione tedesca dopo la Seconda guerra mondiale.

È famoso per la poesia Prima vennero... a lui attribuita (anche se spesso viene erroneamente citato come autore Bertolt Brecht), sul pericolo dell'apatia di fronte ai primi passi dei regimi totalitari. La poesia è ampiamente citata, tuttavia la sua origine è incerta e le parole precise rimangono controverse.
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