M.C. Goodwin - Death Quit

martedì 14 gennaio 2025

50 uccisi in un giorno, corpi sparsi per le strade di Gaza


Palestina Raid israeliani senza sosta su tutta la Striscia. I droni colpiscono l’ospedale al-Ahli. Cbs: le munizioni made in Usa sono ovunque. Il generale Ghassan Alian a Roma: la fondazione Hind Rajab ne chiede l’arresto per crimini di guerra.


di Eliana Riva da: ilmanifesto.it

La Fondazione Hind Rajab chiede alle autorità italiane di arrestare immediatamente il maggiore generale Ghassan Alian, capo del Cogat, l’ente israeliano di coordinamento delle attività governative nei Territori palestinesi occupati.

SECONDO LA ONG belga il militare, che sarebbe in queste ore giunto a Roma, è colpevole di crimini contro l’umanità a causa del ruolo dell’ente che presiede nell’assedio totale di Gaza. Pochi giorni dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, le dichiarazioni di Ghassan Alian erano state accolte con critiche e sdegno, per i toni che avevano tutto l’aspetto di un incitamento alla punizione collettiva: «Gli animali umani devono essere trattati come tali. Non ci sarà elettricità e acqua a Gaza, ci sarà solo distruzione. Volevate l’inferno, otterrete l’inferno».

Le parole arrivavano un giorno dopo quelle, molto simili, dell’allora ministro della difesa israeliano Yoav Gallant, per cui la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto il 21 novembre 2024, insieme al premier Benjamin Netanyahu e al leader di Hamas Mohammed Deif.

La Cpi ha accusato Gallant e Netanyahu di aver volontariamente privato la popolazione di Gaza di ciò che era più necessario per la propria sopravvivenza. La Fondazione Hind Rajab, che ha presentato denuncia formale alla Corte, accusa ora Alian di aver «supervisionato e imposto un assedio totale su Gaza, tagliando risorse essenziali come cibo, acqua, elettricità e forniture mediche. Questa deliberata politica di privazione ha portato a fame di massa, morti civili e distruzione di infrastrutture critiche, compresi gli ospedali».

L’ong con sede a Bruxelles porta il nome della bambina palestinese di sei anni, Hind Rajab, uccisa a Gaza dall’esercito israeliano nel gennaio 2024 insieme alla sua famiglia e ai due operatori della Mezzaluna Rossa che hanno tentato di soccorrerla. La sua missione è raccogliere prove di crimini di guerra contro i palestinesi e di portare i responsabili di tali azioni dinanzi ai tribunali internazionali.

«Secondo il diritto internazionale, Alian non ha l’immunità dall’azione penale per reati di questa natura – dichiara la Fondazione – L’Hrf sottolinea che l’Italia, in quanto firmataria dello Statuto di Roma, è obbligata ad agire. La sua presenza a Roma offre alle autorità italiane l’opportunità di sostenere il diritto internazionale emettendo un mandato di arresto e assicurando il suo perseguimento». Nessun commento è giunto, al momento, dal governo italiano, che oggi sarà impegnato, con il ministro degli esteri Antonio Tajani, ad accogliere l’omonimo israeliano Gideon Sa’ar.

INTANTO nella Striscia la speranza di un cessate il fuoco imminente non basta a lenire le sofferenze della popolazione. Per tutto il giorno, ieri, Gaza City è stata attaccata senza sosta. Almeno 50 le vittime. Decine di corpi sparpagliati per le strade tra le macerie sporche di sangue, i feriti trasportati nei bagagliai delle automobili.

Nel quartieredi al-Daraj le persone si sono avvicinate con cautela, dopo l’attacco che ha ucciso almeno sei persone, cercando con paura e orrore di scoprire se tra le vittime sfigurate ci fosse un amico, un parente. I bambini sono spesso tra i testimoni di questi massacri, e ancor più spesso ne sono vittime: la protezione civile palestinese ha fatto sapere che circa 70 bambini sono morti negli ultimi cinque giorni a causa dei bombardamenti israeliani.

Gli attacchi a Gaza City sembrano aumentare man mano che la tregua si avvicina. Nella serata di ieri sei persone sono state uccise nel bombardamento di un edificio residenziale e altre quattro da un drone che ha colpito un’automobile a Rafah.

Anche il cortile dell’ospedale al-Ahli e gli edifici limitrofi sono stati attaccati da droni. L’esercito israeliano ha comunicato i nomi di cinque soldati uccisi nel nord, dove l’operazione militare di terra si è fatta più aggressiva dopo 101 giorni di assedio a una popolazione di decine di migliaia di persone che non può ricevere cibo né acqua.

SEMPRE più spesso per riscaldarsi gli abitanti intrappolati bruciano residui di plastica e materiale raccolto dall’immondizia che invade le strade. Il programma televisivo statunitense 60 Minutes, della Cbs, denuncia che Gaza è disseminata di resti di munizioni made in Usa: «Il marchio americano è ovunque».

Nella Cisgiordania A occupata non si fermano i raid: i militari israeliani hanno preso d’assalto l’ufficio di una troupe televisiva palestinese a Salfit, trattenendo in arresto i reporter per due ore e obbligandoli a cancellare il materiale video in loro possesso. Tel Aviv ha reso esecutive diverse demolizioni di case a Gerusalemme est, mentre l’Autorità nazionale palestinese ha assediato una abitazione a Tubas, tentando senza esito di arrestare una persona.




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