sabato 9 novembre 2024

Giuseppe Cesari aka Cavaliere d'Arpino [Italian Mannerist Painter, 1568-1640]




Giuseppe Cesari - Diana e Atteone (1601-13)
Olio su tela - 62 x 83 cm - Galleria Borghese, Roma


Il quadro di Giuseppe Cesari, detto «Il Cavalier d’Arpino», raffigura il mito di Diana e Atteone.

Nell'opera un gruppo di donne nude si muove in preda all’agitazione quando queste si accorgono di essere osservate da un uomo, un cacciatore. Atteone, appunto, che passava di lì per caso e che ha appena visto la più scontrosa e umbratile delle dee, Diana, vessillo di castità, mentre faceva il bagno attorniata dalle «ancelle». La storia narrata da Ovidio nelle «Metamorfosi» non finisce benissimo: Diana, adirata per essere stata vista nuda e per l’oltraggio subìto nella sua scelta di vita lontana dai piaceri carnali, gli si para davanti, gli spruzza addosso dell’acqua trasformandolo in cervo e, come il poeta di Sulmona sottilmente afferma, «gli restituì la timidezza». Oggi diremmo «lo ha rimesso al suo posto», anche se la fine di Atteone fu tragica: venne ucciso dai suoi stessi compagni di caccia che non lo riconobbero con le zampe e le corna.

Nel dicembre 2023 il quadro scatenò una polemica in Francia esattamente nella scuola media «Jacques-Cartier» di Issou, una cittadina a 40 chilometri da Parigi, dove alcuni studenti musulmani (oppure talebani di blogspot) «si sono sentiti offesi e scioccati» dopo che l’insegnante ha mostrato in classe questo quadro.




2 commenti:

Cesare ha detto...

Pare che alcuni non ammettano neppure il volto.

v3l3nomortale ha detto...

si, e la fotografia ruba l'anima come in Etiopia, Marocco, Senegal, India, Zanzibar, i popoli Quechua delle Ande (Perù, Bolivia, Ecuador, Cile, Colombia e Argentina), il popolo Kuna di Panama, alcune tribù di Nativi americani degli Stati Uniti e Canada e i Zulu del Sudafrica.