giovedì 3 ottobre 2024

Piero Calamandrei [Politico, giurista e avvocato italiano, nonché uno dei fondatori del Partito d'Azione, 1889-1956]






L’epigrafe di Piero Calamandrei per il “camerata Kesselring”

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA




“Ora e sempre RESISTENZA”. Così il partigiano e politico Piero Calamandrei conclude la sua epigrafe ad Albert Kesselring, comandante delle forze di occupazione naziste in Italia tra il 1943 e il 1945, che chiedeva agli italiani di ringraziarlo e dedicargli un monumento per aver protetto alcune città d’arte mentre si trovava in Italia. Durante due anni di occupazione i nazisti uccisero circa 46mila civili. Per Kesselring le opere d’arte valevano più della vita delle persone. Fu condannato a morte per crimini di guerra, come responsabile della strage di civili delle Fosse Ardeatine a Roma. La sua pena fu cambiata in ergastolo, ma dopo appena 10 anni, nel 1952, fu liberato per via delle sue condizioni di salute. A quel punto, da uomo libero, chiese all’Italia di dedicargli un monumento e Calamandrei lo accontentò con quella che assieme è una condanna e una promessa.





da: wired

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