Max Beckmann - The Town (1950)
Max Beckmann è stato uno dei grandi artisti contemporanei della Germania del XX secolo. Pittore figurativo con un talento per la creazione di narrazioni complesse adornate da colori vivaci, il lavoro di Beckmann è fortemente ispirato dalla violenza delle guerre mondiali e dai tumulti politici che ne seguirono. Il lavoro di Beckmann del dopoguerra era in sintonia con l'espressionismo tedesco e il cubismo; conteneva motivi decisamente cinici riguardanti la vita nella sfortunata Repubblica di Weimar, agendo come una forma audace di protesta contro le condizioni ostili della vita urbana del dopoguerra. I dipinti di Max Beckmann furono denunciati nei primi anni '30 dalla National Socialist Press, come arte degenerata [1], dopo di che fu licenziato dal suo incarico di insegnante a Francoforte nel 1933, il che lo portò successivamente a fuggire per continuare il suo lavoro ad Amsterdam nel 1937, stabilendosi infine negli Stati Uniti dal 1948 fino alla sua morte nel 1950.
[1] Arte degenerata (in tedesco entartete Kunst) è un termine che nel contesto della Germania del regime nazista indicava quelle forme d'arte che riflettevano valori o estetiche contrarie alle concezioni naziste, le quali si opponevano a molte forme di arte contemporanea, nell'intento di conservare i valori della razza ariana e della sua tradizione culturale.
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