Mercati di Traiano, 08.06.2023
Spesso le opere d’arte e la morte sono strettamente intrecciate le une all’altra. La realtà crudele espressa in immagini può essere sgradevole; eppure se l’energia che traspare dovesse essere riconosciuta cupa e ingiusta potrebbe non essere solo a causa di ciò che rappresenta. Dobbiamo piuttosto vederla come il tentativo di affrontare ciò che di oscuro c’è nelle nostre vite e nel mondo in cui viviamo, come un processo per mutare in comprensione le nostre incomprensioni. (Guardate il blog sul PC)
If some images or quotations published in this blog are breaking possible copyrights, please contact address at the top right
6 commenti:
Interessanti primi piani.
Conosci questa citazione da: "Un uomo una donna" di Claude Lelouch?
Jean-Louis: Ha mai sentito parlare dello scultore Giacometti?
Anne: Sì, lo trovo molto bravo.
Jean-Louis: Una volta ha detto una cosa straordinaria. Ha detto: "In un incendio tra un Rembrandt e un gatto, io salverei il gatto.
Anne: Sì, e ha concluso: "E dopo lo lascerei subito andar via."
Jean-Louis: Davvero?
Anne: Sì, è proprio questo che è straordinario, no?
Jean-Louis: Sì, sì, è molto bello. Significa: "Tra l'arte e la vita io scelgo la vita".
Anne: Come ha ragione.
Quando si possono salvare e apprezzare entrambi (come nella foto) va anche meglio. Perché opporre l'arte alla vita? Forse sono la stessa cosa.
Certo.
Ma la tragica alternativa rende interessante la cosa. Un pò come le alternative dell'enigmista nella saga di SAW.
La vena horror è come il pepe nell'insalata (parlo da incompetente di insalate e di tutta la scienza culinaria).
Il tema suscitato da Lelouch è un pò diverso.
Comunque se la mia natura tenderebbe a dirti che ognuno è libero di mettere il pepe sull'insalata, da un lato, alcune cose, mi risultano effettivamente incomprensibili, come la carbonara con le coppiette invece del guanciale all'uso della cucina kosher (!!!)
Posta un commento