Per il progetto di Palmanova la Serenissima Repubblica di Venezia contattò maestranze del calibro di Leonardo Da Vinci che declinò la progettazione per impegni nel Ducato Milanese. Questo gioiello fondato sulla sovrapposizione numerica del 3 venne infine affidato a Giulio Savorgnan e Marcantonio Martinengo, con la collaborazione dello Scamozzi.
Il Paese era un baluardo difensivo di Venezia costruito per proteggere i territori friulani dalla fastidiosa incursione dei turchi. Palmanova è divisa in 6 spicchi dalle strade che dalle porte d’ingresso giungono alla piazza esagonale centrale, l’architettura è perfettamente suddivisa e la città appare come una stella a 9 punte. Le porte di accesso sono 3 rivolte rispettivamente verso Cividale, Aquileia e Udine, mentre le strade radiali sono 18 di cui 6 principali, attorno la città fortezza è protetta da 9 bastioni.
La realizzazione iniziò il il 7 ottobre 1593, data non casuale per Venezia nello stesso giorno si festeggia Santa Giustina patrona della città e l’anniversario dell’epica battaglia di Lepanto, grande vittoria sui turchi. Ma non è tutto, questo luogo non ha caratteristiche solo difensive sia la numerazione sia il progetto stesso racchiudono molteplici significati. Nella Piazza d’Armi ossia la piazza centrale perfettamente esagonale trova sede un basamento a 6 lati di pietra d’Istria da cui si alza uno stendardo simboleggiante la palma e il leone di San Marco. All’imbocco di ogni strada si trovano una statua per un totale di 11 che rappresentano i Provveditori Generali della fortezza. Interessante è il piccolo canale che circonda la Piazza Grande esagonale, la presenza dell’acqua è simbolo di purezza, una simbologia che ha come fine scacciare le forze malvagie dal luogo. Un luogo nato per difendere sia il corpo sia l’anima di chi vi stava al suo interno. Per quanto riguarda la difesa era un luogo inespugnabile per l’epoca ed essendo costruita sotto la linea dell’orizzonte era invisibile al nemico, un fiore all’occhiello per tutta l’Europa Rinascimentale. Un ultima curiosità è sapere che in questo logo non ci andò a vivere nessuno nonostante Venezia lo progettò per contenere 20.000 abitanti, un luogo talmente perfetto che evidentemente spaventava, forse per la sua caratteristica di eden della guerra.
Nella piazza centrale sulla base esagonale dello stendardo compaiono le seguenti scritte:
“Non fare al tuo prossimo cosa che tu non vorresti fatta a te”“Popolo ecco qui costituito il tuo sovrano”
“Chi desidera il ritorno della antica schiavitù resti vittima sotto quest’albero”
“Guerra contro i tiranni e pace alli popoli”
“La fratellanza è la principale conseguenza dell’eguaglianza della libertà e della giustizia”
“Popolo godi dei tuoi diritti ma non dimenticare mai i tuoi doveri”
da: ifortidirivoli
Nessun commento:
Posta un commento