Antonio da Correggio - Danae (1530)
Oil on canvas - 158 x 189 cm - Galleria Borghese, Roma
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Il dipinto è ispirato al mito dell'eroina greca Danae, figlia del re di Argo Acrisio: avendo un oracolo predetto al padre che sarebbe stato ucciso da un figlio nato da lei, venne fatta rinchiudere in una torre di bronzo ma, come narra Ovidio nelle sue Metamorfosi, Giove la raggiunse nella sua prigione sotto forma di pioggia d'oro e la rese madre di Perseo. Nell'arte italiana è una delle prime raffigurazioni di questo soggetto.
Correggio rappresenta Danae giacente sul letto mentre un Cupido preadolescente le scopre il sesso e la pioggia d'oro inizia a cadere dalla nube; di questa figura nei testi antichi non vi si fa menzione, pertanto l'invenzione del Correggio ne risulta straordinaria. Ai piedi del letto due amorini testano su una pietra le frecce d'oro e quelle di piombo.
Il fulcro della scena è giocato su un calibratissimo accordo di colori chiari fra il bianco candido del lenzuolo e il corpo color perla della Danae. Questa è rappresentata come una fanciulla che, ignara della nostra presenza, sorride fra sé e sé mentre accoglie dolcemente nel grembo le gocce d'oro. A differenza di tante altre raffigurazioni dello stesso mito, nessun turbamento accompagna questa soave figura né quella del giovane e bellissimo genio alato, qui in luogo dell'usuale servente, che assiste meravigliato all'apparizione della nuvola della pioggia d'oro.
da: wikipedia
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