C’è una farmacia che di notte non chiude.
Pierre sa la dose esatta di compresse di sonnifero
che occorrono per non svegliarsi più.
Va diritto verso la farmacia.
Per strada, globi rossi, gialli, viola,
farfalle di morte, già lo sfiorano.
Entra, compra la sua medicina, la stringe fra le dita,
e corre fino al viale deserto, dove ci sono delle panchine.
Si sdraia,
manda giù otto pastiglie,
mette le mani in croce sul cappotto
e lascia che la notte entri nelle sue ossa.
La notte, il freddo, la morte, la libertà.
Pierre già confuso col legno della panca.
Gola ormai senza calore, corpo minerale, e il cervello, fiore di sangue appassito, che muore nella scatola d’un teschio.
: : René Crevel, La morte difficile : :
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