Furono i polacchi a inventare la carta vetrata. Anzi, un polacco. Nel Settecento.
Il polacco si chiamava Jan Potocki ed era l'ultimo discendente di una famiglia nobile. Pare che altri Potocki avessero scritto costituzioni, combattuto battaglie o fossero diventati Gran Maestri della massoneria. Questo Potocki aveva viaggiato in lungo e in largo, aveva scritto in francese diversi libri sulle antichita' slave e uno di pura fantasia ambientato in Spagna, elegante e tenebroso, dicono. La cosa interessante e' che alla fine si rinchiuse nella casa di famiglia, senza fare nulla. Ogni pomeriggio prendeva un te' che gli veniva servito in una teiera d'argento da generazioni e generazioni di proprieta' della famiglia. Il pomo del coperchio era consumato da tutte le mani che negli anni lo avevano toccato lasciandovi l'impercettibile limatura della propria impronta. Cio' nonostante, un pomeriggio questo Potocki guarda la teiera e dice, no, non va ancora bene. Tutti i giorni comincia ad accarezzare il pomo per ore, con lo sguardo perduto come pensando ad altro. Finche' una sera un vento polacco non manda in mille pezzi i vetri della finestra nella sala dove questo Potocki prende il te'. Tutti accorrono per impedire che la tempesta entri in casa, ma lui si arresta di colpo e poi sorridendo ordina ai servitori di raccoglierli le punte di vetro che sono sparse sul pavimento. Va dal carpentiere di palazzo e gli ordina di stendere un velo di colla sulle pagine del libro che sta leggendo e che ora strappa con cura. Poi alza la mano e lascia nevicare sul foglio gli atomi di vetro che gli hanno raccolto.Ogni giorno, per dieci minuti al giorno, accarezzerà con quei fogli irrigiditi il pomo della teiera. Per mesi, nella grande casa, dalle cinque alle cinque e dieci , si sente uno strofinio monotono e leggero che supera il rumore dei tarli e degli orologi. Una sera, questo Potocki, fissa attentamente il pomo della teiera e dice, si , cosi va bene. Lo stacca dal coperchio con uno scatto preciso, arrottonda ancora un poco con la sua carta il punto della rottura e va a prendera la pistola a cana lunga. Infila il pomo d'argento nella bocca della canna, il pomo scivola perfettamente fino in fondo. Questo Potocki e' soddisfatto, appoggia la pistola alla tempia e preme il grilletto.
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