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Spesso le opere d’arte e la morte sono strettamente intrecciate le une all’altra. La realtà crudele espressa in immagini può essere sgradevole; eppure se l’energia che traspare dovesse essere riconosciuta cupa e ingiusta potrebbe non essere solo a causa di ciò che rappresenta. Dobbiamo piuttosto vederla come il tentativo di affrontare ciò che di oscuro c’è nelle nostre vite e nel mondo in cui viviamo, come un processo per mutare in comprensione le nostre incomprensioni. (Guardate il blog sul PC)

venerdì 23 novembre 2012

da "Le Navire Night" di Marguerite Duras

C’est un orgasme noir. Sans toucher réciproque. Ni visage. Les yeux fermés. Ta voix, seule.

«Le Navire Night» è un testo di Marguerite Duras che racconta le notti parigine dei «naufraghi d’amore» che, coperti dall’anonimato delle linee telefoniche, si raccontano e si amano a distanza. Sembra così ai narratori protagonisti di sfuggire la solitudine, di ritrovare sonorità comuni che aiutano a superare sia le notti e sia i naufragi.

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