All’Università, ebbi una relazione con una giovane russa, allieva come me del Corso di matematica. Un giorno essa mi chiese : quanto mi ami ? E io dissi “tanto” e spalancai le braccia. Lei disse che “tanto” era un’espressione numericamente ambigua e che io avrei dovuto portarle una dimostrazione più precisa della grandezza del mio amo…re. Io le portai la seguente : “Il mio amore eterno per te sarebbe esprimibile solo con una apertura delle mie braccia pari alla circonferenza del mondo al quadrato” Essa ci pensò un pò su e poi mi dimostrò che la frase poteva essere matematicamente espressa così : a e (amore eterno) = a mc^2 (Apertura bracciale Mondo Circonferenza al quadrato). Ma poichè le due “a” si potevano cancellare, in quanto termini uguali dell’equazione, restava : e = mc^2. Ovvero la formula della relatività. Il mio amore non era quindi nè eterno nè grande, ma del tutto relativo nello spazio e nel tempo.
Ciò dimostrato, essa mi lasciò …
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