giovedì 2 febbraio 2012
da “Il Mediterraneo e l’Europa” di P. Matvejević
“I Greci avevano più termini per il mare: hals è il sale, il mare come materia; pontos è il mare come distesa e viaggio; pelagos è il vasto e aperto mare; thalassa è un concetto di carattere generale (di origine sconosciuta, forse cretese), mare come esperienza o avvenimento; kolpos significa insenatura o riparo: una rientranza o un golfo. Nei testi dei grandi poeti e narratori questi termini potevano affiancarsi l’uno all’altro cosicché, messi insieme, moltiplicavano i rispettivi significati: materia-presenza, natura-spazio, via-avvenimento, distesa-spettacolo, e così all’infinito, come del resto le stesse visioni del mare si completano e trapassano l’una nell’altra.”
Shawn Snow Gradience, 2010
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