"A occhio, è rimasto l’unico nostro alleato certo ed affidabile sulle coste nordafricane, a poche ore di barca e a tiro di missile dalle nostre spiagge. E, se si considera anche soltanto l’influenza di queste crisi sui mercati del petrolio e del gas, è una bella fortuna che il nostro Presidente del Consiglio abbia un forte rapporto personale, oltre che politico, con il leader libico.
Per fortuna, che c’è Gheddafi. Altro che leader autoritario, poco rispettoso delle donne. Sono barzellette buone per una sinistra italiana rincitrullita ed incanaglita".
Paolo Liguori, su il Giornale del 2 febbraio 2011
"L’Italia non auspica la fine di Gheddafi, non abbiamo ragioni per volere la caduta di un leader che oggi intrattiene buoni rapporti con tutta la comunità internazionale."
Lamberto Dini, presidente della commissione Esteri del Senato, 24 febbraio 2011
"L'Italia è in condizioni di prevenire assolutamente ipotesi apocalittiche come un lancio di missili sul nostro paese da parte del regime libico del colonnello Gheddafi, ma è comunque una possibilità che noi escludiamo".
Franco Frattini, ministro degli Esteri, 25 febbraio 2011
"L'Italia è in condizioni di prevenire assolutamente ipotesi apocalittiche come un lancio di missili sul nostro paese da parte del regime libico del colonnello Gheddafi, ma è comunque una possibilità che noi escludiamo".
Franco Frattini, ministro degli Esteri, 25 febbraio 2011
Il 3 febbraio scorso il nord Africa è già incendiato. La piazza di Tunisi ha sfrattato Ben Alì e quella del Cairo sta per vincere la battaglia con Mubarak. Al sesto piano di palazzo San Macuto, sede del Copasir, il comitato parlamentare che vigila sull’operato dei nostri 007 e sulla sicurezza del paese, siede il generale Adriano Santini, il capo dell’Aise, il numero uno degli 007 “esteri”, l’ex Sismi.
Urge un’informativa su quello che sta succedendo in nord Africa, soprattutto sugli sviluppi di quella situazione. La Libia, ad esempio, è a rischio contagio? Santini risponde:
“Sulla Jamahiryia possiamo stare tranquilli, la situazione è totalmente sotto controllo e poi sono diverse le condizioni politiche, demografiche e sociali. Senza parlare del fatto, spiega il generale, che i rapporti commerciali ed economici sono tali per cui nessuno in Libia può avere interesse a far saltare il tappo.”
Generale di Corpo d'Armata Adriano Santini, Direttore dell'AISE, 3 febbraio 2011
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