martedì 14 settembre 2010

Chernobyl e dintorni



[1] Attualmente, a 25 anni dal disastro, il livello di radiazioni sulla piazza principale di Chernobyl è di circa 0,3 mRem/hr. Questo valore è circa 10 volte superiore alla media mondiale.
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[2] In Germania invece, secondo Der Spiegel, c'è un problema con i cinghiali. Non tanto perché la popolazione aumenta, ma perché molti dei cinghiali che scorazzano selvatici nel paese sono radiottivi. E’ una delle eredità del disastro atomico avvenuto ben 25 anni fa a Cernobyl, in Ucraina.
Lo sanno bene i cacciatori (la caccia al cinghiale è perfettamente legale), e soprattutto lo sa il ministero dell’ambiente, che secondo la legge tedesca sull’energia atomica risarcisce i cacciatori che cacciano animali troppo contaminati per poter essere mangiati. Secondo le norme, non può essere messa in commercio e consumata carne che mostri livelli di radioattività superiori a 600 becquerel per chilogrammo. In parecchie zone della germania, e soprattutto nel sud, i cinghiali mostrano regolarmente livelli molto più alti: nel Bayerischer Wald, la regione forestale della Baviera verso il confine con la repubblica Ceca, sono stati presi cinghiali con 7.000 becquerel per chilo. Sembra che i cinghiali selvatici siano particolarmente suscettibili di contaminazione radioattiva perché sono ghiotti di funghi e tartufi, che sono organismi che tendono ad assorbire e concentrare le particelle radiottive (guardarsi dai funghi provenienti da quella regione centroeuropea…). Così, se in molte piante la concentrazione tende a diluirsi, nei funghi e tartufi resta stabile o addirittura aumenta. La cosa è talmente nota alle autorità che hanno istituito una rete di centri per la misurazione della radioattività a disposizione di cacciatori e agricoltori: ce ne sono 70 nella sola Baviera.
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