giovedì 1 luglio 2010

Il “fattaccio” è accaduto...


... esattamente un anno fa ma solo adesso la notizia è arrivata alla stampa britannica grazie a un’inchiesta dell’Fsa, l’autorità di controllo dei mercati finanziari britannica.
Alle 07:45 (le 08:45 italiane) di martedì 30 giugno 2009 (ricostruisce il Telegraph) il 34enne Stephen Perkins, broker della Pvm Oil Futures, viene contattato da un dirigente dell’impresa petrolifera che gli chiede conto dell’acquisto di 7 milioni di barili di greggio, avvenuto nel cuore della notte, per un totale di 520 milioni di dollari. Perkins non perde il sangue freddo e risponde che l’operazione l’ha fatta in accordo con un cliente. Ma la bugia cade subito quando il broker rifiuta di mettere il presunto cliente in contatto con la società.
Le ripercussioni sul petrolio
La transazione era stata compiuta intorno all’01:30 di notte e alle 02:00 il prezzo del greggio sui mercati era salito di oltre 1 dollaro e mezzo: schizzando a 73,5 dollari (il massimo annuale) per poi ridiscendere a 69 dollari. Quando la Pvm se n’è accorta, la compagnia aveva già perso quasi 10 milioni di dollari, cioè buona parte dei 12 milioni di dollari di utili annuali accumulati dall’azienda. Alle 06:30 Perkins, scrive il Telegraph, si rende conto di cosa ha combinato. Più tardi ammetterà di essere lui il responsabile del pasticcio globale. Verrà licenziato dalla Pvm, messo al bando dalla City, multato di 72mila sterline e indagato. Alla base di tutto, ha ammesso lo steso broker, una pesante sbronza presa nel week end. (fonte)
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