Sergio guardava la francese azzannare un pezzo di pancetta grondante colesterolo e lo spagnolo alla sua destra pulirsi del rosso d'uovo che gli colava da un angolo della bocca. Per lui nato e cresciuto nei castelli romani, zona di antiche tradizioni gastronomiche e vinicole, la prima colazione non poteva prescindere dal consueto caffellatte e ciambellone della mamma. A Manchester chiaramente non poteva pretendere niente di tutto questo, confidava però almeno in un caffettone coi biscotti. Il corso estivo di inglese e la permanenza nella casa famiglia per studenti richiedevano qualche sacrificio un pò a tutti i livelli. La matrona inglese che stava ancora armeggiando ai fornelli piegò la testa porcina su un lato e affacciandosi da una spalla gli disse: per te, che sei italiano, a special, special breakfast. E soddisfatta illuminò la cucina di uno smagliante sorriso. Sergio onestamente percepì quelle parole più come una minaccia che come la promessa di un qualcosa di special special. Minaccia che si materializzò subito dopo quando la donna si girò porgendogli il piatto: tortellini! Sergio piegò il busto leggermente quel tanto per poter vedere troneggiare sul lavandino un barattolo sporco di sugo appena uscito dal bagnomaria sul quale a caratteri rosso pomodoro si leggeva inquietante l'intestazione del prodotto: Bolognesa.
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