mercoledì 18 settembre 2024

Samara, 2009: Sergei Gavrilov



Panorama su Samara dal balcone dove Gavrilov ha lasciato il corpo di sua madre

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Ha mangiato pezzi di sua madre, ma i giudici gli hanno riconosciuto un'attenuante: il ragazzo aveva fame. Sergei Gavrilov, di 27 anni, ha dapprima ucciso la mamma, salvo poi usare alcune parti di corpo per cucinare zuppa e pasta. Ma davanti alla polizia si è giustificato dicendo che stava morendo di fame, perché non aveva i soldi per comperarsi da mangiare.
La corte, in una città nel sud della Russia, ha accettato questa spiegazione. Così, pur condannandolo per omicidio, i giudici hanno ridotto la pena dai 15 anni previsti a 14 anni e tre mesi di carcere. Sergei ha ammesso di aver ucciso la madre 55enne dopo che questa si era rifiutata di dargli la pensione. Quei soldi gli sarebbero però serviti per giocare e per bere. Arrabbiato dal suo rifiuto, l'ha colpita alla testa e strozzata con una corda elettrica, poi a trascinato il corpo sul balcone e li lo ha abbandonato.
Due settimane dopo, una volta spesi tutti i soldi della sua pensione, ha iniziato a tagliarla a fettine. Coltello alla mano, è partito dalle gambe, e per diverse settimane è riuscito a campare con zuppa di carne (materna). "La carne non mi è piaciuta - si è poi lamentato - Era troppo grassa".




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