lunedì 13 maggio 2024
Jesse Duquette / UNRWA
"Almeno 27 bambini sono morti a causa della disidratazione
e malnutrizione nel nord della Striscia di Gaza.
Queste morti tragiche e orribili sono causate dall’uomo,
prevedibile e del tutto prevenibile."
: : UNRWA : :
Francesc Masriera i Manovens [Spanish painter, writer and goldsmith, 1842-1902]
Francesc Masriera i Manovens - La ofendida (1891)
Oil on panel - 54 x 41 cm - Museo del Prado, Madrid
Buon inizio settimana con Les Luthiers!
La cosa triste non è andare al cimitero ma restarci.
Les Luthiers sono un gruppo di musica-commedia proveniente dall'Argentina, molto popolare anche in altre nazioni in cui si parla la lingua spagnola come Spagna, Colombia, Messico, Perù, Cile, Uruguay e Venezuela.
sabato 11 maggio 2024
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Si, lo so, è solo una serie TV; ma questa è l'America, questo è reale, questo è il sistema di riferimento della destra italiana. Ora la domanda è: volete diventare i protagonisti reali di questa storia o no?
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L'aRoma del v3l3no
La scalinata dell’Aracoeli, 20.09.2014
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La scalinata dell’Aracoeli è composta da 122 scolpiti nel 1348 per voto del popolo, dopo l’estinguersi di una terribile pestilenza. Il primo a salirla fu il tribuno Cola di Rienzo.
Questa scalinata è legato anche un terribile fatto di sangue.
Accadde infatti che alla fine del XVII secolo il palazzo proprio di fronte alla scalinata fosse occupato dal principe don Pietro Caffarelli.
Sulla scalinata la notte dormivano molti pecorari (la zona del Campidoglio era praticamente abbandonata e veniva chiamata “Monte Caprino” per gli armenti che vi pascolavano), contadini e venditori per essere pronti al lavoro al mattino presto.
Però gli schiamazzi notturni dei popolani irritavano molto il principe che tentò più volte e con metodi diversi, di farli cessare: la sua fu fatica sprecata perché nel momento in cui i suoi servi cominciavano a sgomberare la scala colma di persone, non facevano neanche in tempo ad arrivare in fondo, verso la piazza alla base della scalinata, che la sommità era nuovamente occupata.
Il principe, persa la pazienza, ricorse a un sistema alquanto brutale per risolvere il problema. Dopo aver lasciato dormire tranquilli i suoi ospiti indesiderati per alcune notti, ordinò ai suoi servi di riempire di pietre parecchie grosse botti e le fece portare di nascosto davanti alla chiesa dell'Aracoeli. Mentre i contadini giacevano addormentati e ignari della cattiva sorte che li aspettava, diede ordine di slegare e lasciar precipitare le botti sui gradini.
Queste presero sempre più velocità, travolgendo tutti coloro che si trovavano lungo il loro tragitto e quelli che non riuscirono a fuggire vennero massacrati dalle botti e dai sassi; la leggenda racconta che vi furono alcuni morti e dei feriti a causa di questa feroce reazione; ma il principe Caffarelli ottenne il suo scopo e a partire da quella tragica notte la scalinata rimase libera, infine fu chiusa con dei grandi cancelli che rimasero al loro posto fino alla fine dell’800.
Nella foto, ancora parti della cancellata che chiudevano, la sera, l'accesso alla scalinata.
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Sekhmet
Amuleto della Dea Sekhmet (ca. 1069–664 a.C.)
Egiziano, Terzo Periodo Intermedio
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«Grande è lo splendore [del faraone] che si scatena quando vede la
linea di battaglia, come Sekhmet furibonda al tempo della Sua collera.»
(Iscrizione di Ramses III nel Tempio di Medinet Habu)
Sekhmet è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto. Era venerata come divinità della guerra, delle epidemie e delle guarigioni. Veniva rappresentata come leonessa o donna dalla testa di leonessa, la belva più feroce dell'immaginario egizio: la ferocia, la violenza e l'ira distruttiva erano infatti caratteristiche attribuite a questa temuta dea.
Gli antichi egizi ritenevano che il suo respiro generasse il deserto. Era inoltre considerata una patrona dei faraoni, specialmente in ambito militare.
Ptah, Sekhmet e Nefertum erano venerati come una triade, come recita un'antica poesia rivolta a Menfi, sede del loro culto:
«Ptah è il suo boschetto di canne, Sekhmet è il suo mazzo di fiori, [...] Nefertum il suo fiore di loto.»
(Papiro Harris 500)
Egon Schiele
Egon Schiele - Träumende Frau (Gerti Schiele)(Dreaming Woman)(1911)
Gouache, watercolour, wash and pencil on paper
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